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Ambiente e Cultura

 

E’ nel medioevo che il Casentino raggiunge il suo massimo splendore artistico-architettonico.

Mentre i castelli dominavano le principali vie storiche della vallata, nell’XI secolo furono edificate moltissime pievi costruite a volte su resti di tempi etruschi o di chiese paleocristiane, sono giunte a noi nella sobrie e raffinata eleganza, diffuse in tutto il territorio, le pievi romaniche rappresentano dei veri e propri gioielli nel paesaggio.

Il Casentino duecentesco offre pregevoli sculture lignee e affreschi di scuola giottesca gelosamente conservati in piccole chiese.

Parallelamente nella pace e nel silenzio delle foreste, si trovano due dei maggiori centri di spiritualità e religiosità nel mondo: l’Eremo di Camaldoli fondato da S.Romualdo nel 1012 e il santuario de la Verna dove S.Francesco ricevette le stimmate il 17 settembre 1224, famosa anche per le quattrocentesche terracotte a pale della Robbia (sparse anche in varie località del Casentino) .

La pittura trova opere di Taddeo Gaddi, Bicci di Lorenzo, Cola da Camerino, Francesco Morandini, Jacopo Ligozzi, Giorgio Vasari.

Anche l’architettura troverà con l’edificazione della chiesa di San Lorenzo (1474) e S. Maria del Sasso (1486) a Bibbiena e di S. Maria delle Grazie (1474) a Stia un suo sviluppo sui temi religiosi già celebrati nella pittura.

Tra gli esempi più importanti del periodo barocco: le chiese dell'Eremo e di Camaldoli, gli oratori della Madonna del Morbo di Poppi e il raro esempio di barocchetto toscano delle S.S. Stimmate di S. Francesco di Bibbiena.

 

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